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Lettera a Eugenio: 'Spero di poter scrivere ciĆ² che viene definito vecchio'

mer, 04 novembre 2020 - ore 00:00


Ci piace pubblicare integralmente la lettera inviata ad Eugenio Bennato da un ragazzo di vent'anni dopo un concerto.



Si tratta di parole redatte con autenticità e affetto, a cui sentiamo di dover dare voce attraverso i nostri canali ufficiali.



Le parole hanno un peso. E per chi lavora con musica e parole evidentemente la responsabilità è ancora più grande.



Di seguito il testo ricevuto dal giovane Ettore. Buona lettura. 



 



Salve Signor Eugenio. Mi chiamo Ettore, ho ventun'anni ed ero presente al concerto tenuto all'Antiqvarium di Palinuro. Dopo lo spettacolo, mi sarebbe piaciuto venire da voi, per scambiare quattro parole, ma la timidezza, che provo inspiegabilmente solo in queste occasioni, è un’arma che mi autodevasta.



 



Mi ritrovo, adesso, a scrivervi di getto su un telefono la mia più profonda gratitudine. Sono stato cresciuto dai miei genitori con le vostre canzoni e quelle del mitico De André. Grazie a voi ho imparato a vivere senza pregiudizi nei confronti del prossimo. Ho sempre pensato che il pregiudizio sia come una specie di seme che si autoinstalla nell'uomo. Come un meccanismo di autodifesa che riempie di sdegno ciò che ai nostri occhi appare nuovo. Nutrendosi di aggettivi quali "diverso".



 



Grazie a voi, ho imparato a sradicare del tutto "questo seme". Grazie a voi, ho imparato quanto sia importante la storia e quanto molte cose, per quanto appaiano distanti da noi e di conseguenza tendiamo a dimenticarle, siano in realtà tanto vicine da poterle risfiorare. La storia del brigantaggio, di cui voi parlate tanto nelle canzoni, è un qualcosa che, ultimamente, nelle scuole viene a scemare sempre di più. Soprattutto nelle zone del nostro meridione, laddove, ironia della sorte, vi era il fenomeno. (La mia canzone preferita sul tema brigantaggio, sarà perché sono vicino alla zona, é "Il sorriso di Michela")



 



Infine, grazie a voi, ho imparato cosa significa davvero essere “artista”. L'artista è colui che, tramite la propria sensibilità, è in grado di trasmettere le proprie emozioni e i propri valori a colui che lo ascolta/legge. Ho il sogno di vivere di ciò che scrivo. La scrittura è una delle mie passioni più grandi e spero un giorno di essere bravo quanto voi nel raccontare del Sud.



 



Spero di poter scrivere ciò che viene definito vecchio, ma che nel complesso, rientra ancora tra le nostre realtà.